CONOSCERE IL
PASSATO PER COSTRUIRE IL FUTURO
Domenico Orifici
Da
alcuni mesi i giovani del territorio che comprende i paesi di Ucria, Sinagra,
Raccuia, Ficarra, Brolo e Sant’Angelo di Brolo si stanno affiatando dando vita
a incontri di vario genere a in particolare per la conoscenza dei centri e
luoghi storici dei paesi, ma anche di quanto offre la campagna con le su
colline, boschi e Panorami che si aprono ai luoghi incantevoli dei Nebrodi.
Con
un manifesto reso noto nei primi giorni di agosto, nel gruppo WhatsApp “terre dei Nebrodi”, è stato stilato un
programma di esplorazioni da realizzare nel territorio dei detti comuni che
prevedeva per il 9 agosto a Ficarra: “una
passeggiata sotto le stelle” con raduno alle ore21 in Piazza Umberto e col
tema “passeggiata letteraria nel centro
storico”; a Sinagra per il 4 settembre: “ ‘Nte vaneddi” urban Trekkng nei vicoli e la storia di Sinagra con
raduno alle ore 9,15 a Piazza Castello; a Ucria l’11 settembre: “ ‘Nte strati di Ucria” passeggiata
storico-culturale nel centro storico con raduno alle ore 17 in piazza
P.Bernardino; A Raccuja il 20 settembre: “
scatti di vita” passeggiata Clikday con raduno alle ore 17,45 in piazza
matrice; a S. Angelo di Brolo il 25 settembre: “passeggiata al tramonto”, suggestioni architettoniche e letterarie
nel centro storico con raduno alle ore 18 in pazza V. Emanuele. Dopo la
realizzazione del detto programma, per la gioventù che vi ha Partecipato, il
territorio non è più un tabù. Fino ad alcuni mesi fa i centri storici erano
semplicemente un ammasso di vecchi vicoli malsani e abbandonati, case cadenti e
malinconici portali che testimoniavano nobili famiglie scomparse, inghiottite
dal tempo.
I
fiumi erano corsi d’acqua che con i temporali s’ingrossavano e straripavano,
minacciando di travolgere le opere che l’uomo aveva con grandi sacrifici realizzato
o, semplicemente, luoghi ove si poteva andare pure a pescare. Le montagne e
colline, semplicemente un capriccio della natura su cui crescevano rovi,
boschi, e dove ci si andava per trascorrere ore di relax. Insomma, il
territorio era qualcosa a se che poco aveva a che fare con la vita dell’uomo.
Il mondo dei giovani era costituito dalle piazze, dove incontrarsi per litigare
sulle partite di calcio o sulla politica, le sale gioco, dove poter trascorrere
il tempo senza annoiarsi, il campo sportivo, le balere o le spiagge del mare;
il resto poteva non esistere, non interessava, non serviva. Forse per effetto
della crisi che attanaglia il mondo, la gioventù si è guardata intorno, si è
accorta che uomo e natura sono due elementi che si completano a vicenda e ha
incominciato a guardare e riflettere sul territorio che lo circonda, su chi
siamo, come viviamo, dove andiamo e da dove veniamo. Si è sentita la necessità
di incontrarsi per conoscere, discutere, progettare Sono così incominciate le
passeggiate per le viuzze dei centri storici alla scoperta del passato, le
passeggiate per i fiumi, i boschi, le colline, i monti alla scoperta del
territorio; quel territorio con cui ci completiamo. Così il centro storico è
diventato storia del passato, un passato di cui siamo figli e da cui riceviamo
il testimone da consegnare alle successive generazioni. Nel centro storico è
scritto il cammino degli antenati: “La
storia è testimone dei tempi, Luce della verità, Vita della memoria, maestra di
vita”(Cicerone - De oratore - 2,36) Dalle conoscenze acquisite, dalla
consapevolezza dei rapporti col mondo che ci circonda, dall’affiatamento che
giorno dopo giorno si matura nelle nuove generazioni, dalla scomparsa di ogni
campanilismo, dovrà nascere il progetto univoco che restituisca al territorio,
i valori e i fini che madre natura gli ha dato: essere la piattaforma in cui
l’uomo deve trovare tutte le risorse necessarie a vivere e realizzare le sue
inventive e i suoi sogni.
Foto: 1 - Rocca San Marco ove nel 1965, nel
corso di scavi della sovrintendenza di SIRACUSA FURONO RINVENUTI SELCI DEL
PALEOLITICO
Foto 2 – portale chiesa della
Madonna della Scala – Ucria
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