lunedì 14 novembre 2016

L’ULTIMO LATIN LOVER - Giuseppe Salpietro

L’ULTIMO LATIN LOVER
Giuseppe Salpietro
            Era comunemente conosciuto come Johnny Casella, ma si faceva chiamare John Kennedy.
            Giovanni Casella, non è difficilissimo incrociarlo ancora oggi mentre staziona immobile a Messina all’incrocio tra il Viale San Martino e la Via Maddalena lato monte. Benché avanti negli anni conserva ancora i tratti antichi ed irriducibili dell’impenitente play boy.
            Per diversi decenni, la sua presenza in quel luogo è stata fissa, come quella del palo della pubblica illuminazione o del vicino semaforo che regola il passaggio dei pedoni da un marciapiede all’altro. Se avesse in questi anni timbrato il cartellino e l’avessero pagato ad ore per lo stazionamento, sarebbe ricco.
            Percorrendo il Viale, un tempo luogo d’affaccio dei più grandi e lussuosi negozi di Messina decantato nella mai dimenticata canzone sanremese dei gruppo musicale “I Gens”, appare all’improvviso come una statua di cera del famoso museo Madame Tussauds di Londra.
            Sguardo assente artatamente lanciato nel vuoto in chissà quale direzione a rincorrere sottane di belle donne, immancabile maglione dal collo rivoltato – conosciuto come dolce vita - dal colore sgargiante rosso fuoco, capelli ancora neri, lunghi, lisci e sufficientemente unti tagliati in due al centro della fronte in discesa libera verticale sui due lati della testa, e poi, pelle scura – un tempo perennemente abbronzata - rugosa quanto basta per dare l’idea dell’uomo “vissuto”, del maschio siculo “travagghiatu”.
            E’ proprio lui l’ultimo latin lover professionista dell’amore conquistato con un’occhiata languida da pesce lesso, che negli anni sessanta trascorse più tempo nei locali notturni di Taormina a rincorrere con riconosciuta maestria femmine d’oltralpe di ogni età e dimensione, che un operaio della Fiat alla catena di montaggio della popolare automobile 127. Femmine, desiderose di riportare nelle loro fredde regioni nordiche come souvenir uno scampolo d’amore siculo.



             Si muoveva serioso tra i tavoli ed i salottini della “Giara”, de “Il Sesto Acuto” o del “Tiffany”, con l’aria disincantata da maschio siculo consumato. Fisico asciutto, andatura lenta e dinoccolata accompagnata dal movimento ritmato delle braccia che apparivano nell’incedere, sproporzionate per lunghezza. Con la sigaretta sempre penzoloni, quasi cadente tra le labbra ben modellate pronte a dispensare soffici baci alle prede di turno.
Insomma: a cu’ pigghiu pigghiu !
            Vita da cani al Mocambo*. Luogo dove ancora si può individuare, come riconoscimento di lunga militanza, ritratto al centro della mischia tra volti noti di assidui storici frequentatori in un grande murales dipinto su un muro del noto locale taorminese. E’ certamente lui, con i suoi immancabili occhiali Ray ban riflettenti e con le iniziali JK vergate sul petto della sua divisa d’azione, il suo maglione dolce vita, nell’occasione giallo canario.
            Dispensò generosamente tanto, ma rimase anch’egli fulminato da cupido, al punto che, per inseguire l’amore dell’attrice svedese Ewa Aulin prescelta da Tinto Brass per la pellicola “Col cuore in gola”, vendette la Fiat 750 azzurra che la madre Rosa Palumbo, vedova di guerra, gli aveva comprato non senza grandi sacrifici.
            Senza successo, rincorse il perduto sogno d’amore per mezza Europa, ma non gli restò altro da fare che ricorrere in ultimo, esausto, a massicce dosi di AULIN, questa volta in bustine, per farsi passare il mal di testa, quando la fine del loro rapporto pare sia stata decretata, senza appello, in un pub di Stoccolma.

         Mocambo -  Storico Caffè concerto di Taormina, fondato nel 1944. Per decenni, punto di riferimento d’incontri mondani a due passi dal belvedere con il suo affaccio sul magnifico Golfo di Giardini Naxos. Tra gli ospiti del locale vi furono scrittori, cantanti, attori e attrici, registi, ballerini e un numero infinito di uomini d’affari di tutto il mondo. Impossibile elencare tutte le personalità che sono transitate in quel ritrovo, ma sicuramente è possibile citare Liz Taylor, Antonioni e John Houston, Anna Magnani, Sofia Loren e Virna Lisi, Ricard Burton, Marcello Mastroianni, Turi Ferro, Alain Delon, Alberto Sordi, Ben Gazzara e tanti altri. L’elenco sarebbe infinito.

Nessun commento:

Posta un commento