mercoledì 14 dicembre 2016

UN ANGELO AD UCRIA (a Ranieri Nicolai) Sebastiano Plutino


UN ANGELO AD UCRIA
(a Ranieri Nicolai)
Sebastiano Plutino

Sui monti che dai cerbiatti prendon nome,
incastonata tra noccioli, pini e lecci,
si adagia dolcemente Ucria, piccola ma bella.

Ai suoi abitanti, che alla Pietà del Figlio suo
 la Chiesa Madre eressero,
Iddio mandò in dono un tenero angioletto.

Crebbe quell’angelo amando genti e luoghi
e in lui cresceva Amore,
senza perché, né remore, né ansie.

Era l’Amor che Dio in lui aveva immesso
a muovere il suo cuore verso gli altri,
donandosi fratello a suo fratello.

Quell’angelo, però, un dì sparì
e lo sconforto nacque in chi non l’ebbe più.
Ma Dio gli angeli più belli li vuole accanto a sé.

Fu un dono avuto e perso? No, no, non fu così!
Un dono resta sempre, cambia solo l’essenza.
 L’angelo col suo Amore è ancora lì, tra vicoli e viuzze.

Fratello tra i fratelli, che stimola e rincuora.
Si fa sentire forte, con vento, sole o pioggia.

Donando ancora Amore: è l’angelo di Ucria!


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