* Rosalba Paladina
*
Mi ricordo da piccolina quando mia
nonna mi diceva: ma nepudetta tta fazzu a cudura? E io le rispondevo: e falla
ma nonna! E cosi lei con le sue abili mani iniziava a intrecciare la pasta del
pane e alla fine ci metteva le uova.
Il termine cuddura
deriva dal greco kollura che significa corona.
Come tutti sappiamo la base
delle cuddure è costituita da farina, acqua, lievito, sale o zucchero. Possono
essere sia dolci che salate. Qui nella nostra zona la più diffusa è quella con
le uova sode al centro chiamata appunto "cuddura cu l'ova" che tutti
noi consumiamo nel periodo di pasqua. Le uova all'interno delle coddura vengono
incorporate con un numero variabile, ma sempre dispari, che le giovani donne
anticamente usavano anche regalare ai fidanzati nel giorno della resurrezione.
Ma la sua forma non è solo
circolare: se ne preparano anche a forma di "campanaru"
(campanile), a forma di "panareddu" (cestino) oppure di
"gadduzzo" (galletto o colomba) e per i piccoli a forma di "pupa
" (bambola) o "puddicinu" (pulcino).
Ingredienti:
v
1 Kg di farina;
v 20
Gr di ammoniaca;
v
2 bustine di vaniglia;
v
5 uova;
v 400
Gr di zucchero;
v 150
Gr di strutto;
v
1 arancia spremuta.
Innanzitutto si deve fare scogliere
lo strutto, per poi poterlo incorporare assieme alla farina, la
vaniglia, le uova, lo zucchero e il succo dell'arancia. Impastate finché
non ottenete una pasta omogenea, spianatela con un mattarello e dategli la
forma che desiderate. Mettete su ogni forma un uovo sodo e ricopritelo con
delle strisce di pasta. Spennellate le collura con l'uovo sbattuto e
aggiungete le codette. Infornate per 20 minuti a 200 gradi.
Anticamente al posto dell'uovo
sbattuto veniva usata una miscela di albume d'uovo, succo di limone e zucchero
e infornate nel tradizionale forno a legna.
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