<<SENZA PASSATO NON
SI COSTRUISCE FUTURO>>
Carmelina
Allia
Non è facile trovare in una statua
della Madonna di Pompei l'espressione dolcissima del volto della Vergine e del
suo Bambino, che caratterizza la statua che troviamo nella nostra Chiesa Madre
di Ucria.
Se ci si sofferma un pò a
contemplarla, mentre sgorga dal cuore una preghiera, si resta incantati, perché
quei volti parlano di bellezza, di tenerezza, di bontà ed ispirano sentimenti
di pace e di fraternità.
Una mia cara amica: Mela Lembo
" a pitrusina", mi ha raccontato la storia della nostra statua della
Madonna di Pompei, che mi piace far conoscere, particolarmente ai giovani,
perché senza passato non si ha identità, ed anche perché è segno di fede
autentica e di genuina fiducia nell'intercessione della Vergine Santissima.
Erano gli anni del primo ‘900 e la
signora Celeste Galvagno, nota per la sua gentilezza e generosità, temendo per
la salute della figlia Rosalia - molto malata - fece un voto alla Madonna di
Pompei, di cui era devota, avendo a casa un suo quadro.
Promise che, a guarigione ottenuta della figlia, avrebbe commissionato una statua: il costo sarebbe stato saldato dalle offerte delle persone a cui lei avrebbe chiesto un contributo: "a sordi dumannati", bussando alle porte delle case, umiliandosi nella richiesta, lei una signora che apparteneva alla classe dei "Civili".
Promise che, a guarigione ottenuta della figlia, avrebbe commissionato una statua: il costo sarebbe stato saldato dalle offerte delle persone a cui lei avrebbe chiesto un contributo: "a sordi dumannati", bussando alle porte delle case, umiliandosi nella richiesta, lei una signora che apparteneva alla classe dei "Civili".
Ottenuta la grazia della guarigione
della figlia, la signora Celeste mantenne la promessa fatta.
Si recò a Pompei e commissionò la
statua.
Quando questa giunse ad Ucria, fu
accolta con tanta gioia da tutti gli Ucriesi accorsi numerosissimi in chiesa e
si fece una bellissima festa.
Molto probabilmente da allora
cominciò la tradizione della preghiera dei "Quindici sabati", in
onore della Madonna di Pompei, tradizione che ancora continua e che comporta il
ritrovarsi davanti al Suo altare per 15 sabati consecutivi ed invocare la
Vergine con particolari preghiere e riflessioni, espressione della devozione
mariana del popolo ucriese.
Per alcuni anni, come mi è stato
raccontato dalla nostra Maria Scalisi, che l'ha appreso dai suoi genitori,
davanti all'altare della Madonna di Pompei, a luci spente, veniva celebrato il
matrimonio di chi aveva fatto "la fuitina", o, per motivi
economici.
E mi sembra bello pensare che le
coppie il cui amore, talvolta, era contrastato dalle famiglie, si sentissero
accolte da questa Madre tenerissima e a Lei affidassero la loro vita insieme.
Oggi tutti noi Ucriesi e coloro che vengono a visitare la nostra bella Chiesa, possiamo ammirare, grazie alla fede operosa della signora Celeste Galvagno, l'immagine della nostra Mamma del Cielo, che - posta sull'altare di fronte alla porta laterale da cui si accede normalmente in Chiesa - accoglie tutti noi suoi figli e, col Suo sguardo d'amore, ci invita ad avere un cuore aperto e fiducioso, a non restare indifferenti alle sofferenze di chi incontriamo e a non farci rubare la speranza, come spesso ci sollecita papa Francesco a cui, credenti e non credenti, vogliamo un gran bene.
Oggi tutti noi Ucriesi e coloro che vengono a visitare la nostra bella Chiesa, possiamo ammirare, grazie alla fede operosa della signora Celeste Galvagno, l'immagine della nostra Mamma del Cielo, che - posta sull'altare di fronte alla porta laterale da cui si accede normalmente in Chiesa - accoglie tutti noi suoi figli e, col Suo sguardo d'amore, ci invita ad avere un cuore aperto e fiducioso, a non restare indifferenti alle sofferenze di chi incontriamo e a non farci rubare la speranza, come spesso ci sollecita papa Francesco a cui, credenti e non credenti, vogliamo un gran bene.
E la Madonna di Pompei benedica
Ucria e tutti i suoi figli sparsi nel Mondo.
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