Nino Versaci
Castanea, alla fine dell’800, era la
residenza stagionale della nobiltà di Messina: ville e parchi testimoniano
questa presenza sino alla fine degli anni ’60.
Nella seconda guerra mondiale, sito
strategico del comando tedesco; oggi, sempre Regina dei Peloritani, con una
presenza stagionale di villeggianti; in realtà, un quartiere dormitorio per i
residenti ma anche meta gradevole per passeggiate a piedi o a cavallo, percorsi fuori strada tra i boschi ed una
buona qualità nel campo della ristorazione.
Insomma, un “ridente” villaggio
della fascia collinare di Messina, con panorami mozzafiato, capaci di suscitare invidia in chi non
possiede queste bellezze paesaggistiche.
Ma è questo il massimo che può
raggiungere questo paradiso naturale?
Se prendiamo a
prestito una frase che spesso si dice a scuola, ovvero “può fare di
più”...ecco, per Castanea questa frase è ancora più vera! ed il “di più” può
essere decuplicato in ragione del valore del sito, dellla sua logistica, del
clima, della posizione monte-mare, delle bellezze naturali, della storicità dei
suoi beni archeologici, della cornice verde in cui è incastonata,
insomma...potrebbe essere una vera “Regina” del turismo, se...!!!
E’
questo il punto! Il “se” rappresenta una ipotesi legata alla volontà di chi
vuole riconoscere a questa località le potenzialità di sviluppo territoriale
che merita, una ipotesi che si basi, prima di tutto, sulla volontà di chi è
nato e di chi ama Castanea e il suo futuro.
Il progetto di marketing
territoriale Kastaneia, realizzato studiando e analizzando questo comprensorio,
in considerazione di quanto si è scritto in premessa, fa proprio questo: comunica più decisamente attraverso i dati
della ricerca (coerente, concreta e dai tangibili risultati di programma) la
possibilità occupazionale e imprenditoriale di un considerevole numero di
Soggetti da inserire nei diversi segmenti dei servizi turistici, dal soggiorno
all’animazione, dal trasporto alla ristorazione, dall’organizzazione di eventi
culturali e manifestazioni specializzate alla creatività operativa, in un
rapporto con i segmenti turistici non tradizionali, orientati alla qualità ed
usando, come attrattore, una seria politica innovativa di marketing turistico,
rivolto ad aree geografiche e target di redditività sociale ed economica,
selezionate a loro volta per la loro “qualità”.
Nella
valutazione di chi non crede a quanto riferisco, questi dati sembreranno
“numeri”, semplici numeri!
Certo lo sono! ma sono “numeri” che
possono realizzare la loro vitalità progettuale dinamica, solo ”se”...
Mancando quel “se”, Castanea non
potrà tornare ad essere la Regina, così come si è “permesso” a Taormina di non
essere più una “perla”, ma una - pur sempre bellissima località turistica - con
molte presenze “vaganti” sul Corso, ma con un tasso di redditività turistica
certamente non corrispondente al reale valore della “Perla” che un tempo
rappresentava.
Quando
si elabora un progetto sociale, l’elemento fondamentale è la condivisione di
chi è il destinatario del progetto stesso, suscitando il suo “I care”, ovvero
il suo interesse partecipativo e, quindi, operativo.
Il progetto Kastaneia, al di là di
dati e numeri, prende il via da questa condivisione di base, un metodo che può
essere esportato per essere applicato in ogni comprensorio che abbia la voglia
di essere valorizzato, perché - diciamolo - la nostra Sicilia, in ogni angolo,
anche il più sconosciuto, è bella, specialmente se impariamo ad amare il
Territorio e le sue peculiarità.
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