martedì 15 dicembre 2015

SALUTI * Angela Niosi *


Non è mai un semplice saluto il nostro.
E’ un vero e proprio rito, eseguito da grandi e piccini, con persone conosciute o con persone incontrate per la prima volta.
La prima cosa che fai, avvicinandoti ad esse, è dilatare gli occhi e il volto in un grande sorriso, affrettare il passo e preparare la mano.
 “Ciao…buon giorno…buona sera…chi si rivede” e via tuffare la bocca sulla faccia.
“E che si dice?”
 Non si aspetta la risposta perché già si parla di sé.
Quattro frasi, sempre le stesse, la salute, i tuoi …benedica ti trovo bene… se sei arrivato da fuori “Quando arrivasti? E quando te ne vai?”
Nuovo bacio, doppio.
Ma non finisce qui.
Perché, inevitabilmente, in un piccolo paese ci si incontra spesso, così tutte le volte nuovo saluto, nuovi baci ”ci vediamo ancora eh?”
A volte, non incontri una sola persona ma un esercito, immagina baciare due volte moltiplicato per… e l’imbarazzo di dimenticare qualcuno, così per sicurezza ribaciare chi magari avevi già baciato.
E poi, ci sono loro, le mani, protagoniste indiscusse.
Mani che stringono forte e in modo prolungato, che ti scuotono il braccio in una vibrazione inattesa, mani che imprigionano la tua come in un sandwich, mano appena accennata che ci rimani male, mano sudata, mano ossuta, mano soffice, mano che non combacia.
Poi, una breve pausa, solo sguardi, e ognuno per la sua strada.

Fino al prossimo incontro e…al prossimo bacio. 



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