Sono domande che tutti ci poniamo in momenti precisi della
nostra vita. Sono domande alle quali, probabilmente, non daremo mai una
risposta, se queste riguardano il senso profondo e nascosto della nostra
esistenza.
Ma se non è possibile avere alcune risposte tuttaviapossiamo
conoscere le nostre radici, stringere la mano ai nostri avi e conoscere chi
siamo.
Si tratta di una ricerca parecchio difficile e anche lunga.
Già nell’antichità
era in uso la pratica di scrivere genealogie. Spesso si trattava di scoprire
legami parentali, le cui ricerche portavano a divinità; basti pensare che la
Gens Julia vantava la sua discendenza da Iulo o Ascanio, il figlio di Enea,
figlio a sua volta della dea Venere, ricollegando la gens ad una importante
divinità.
Oggi con l’istituzione degli archivi storici e il grande
aiuto della rete è possibile semplificare le nostre ricerche.
Punto di partenza è il cognome, o "casato", che
indica i discendenti di un’unica famiglia. La nostra caccia prevede in primis
l’accesso agli uffici di stato civile del comune di appartenenza. Qui sono
custoditi i dati dei cittadini e dei loro ascendenti. Inoltreesistono gli
archivi di stato che conservano gli atti anagrafici di tutti i cittadini e nei
quali si può richiedere un certificato storico.
La ricerca dei dati anagrafici di una persona deve partire
da riferimenti geografici, di tempo e di relazione parentale (genitore,
coniuge, figlio), procedendo a ritroso. È sempre consigliabile iniziare le
ricerche dall’archivio del Comune di origine.
Per il periodo antecedente al 1° settembre 1871 è necessario rivolgersi
alla parrocchia poiché le funzioni di Ufficiale di stato civile erano espletate
dai parroci, titolari delle scritturazioni e della conservazione dei registri
dei battezzati, matrimoni, morti e stati d’anime dalla seconda metà del
Cinquecento, a seguito delle disposizioni del Concilio di Trento.
Per chi volesse una scorciatoia, oggi, è possibile sfruttare
la potenza del Web. Esistono infatti vastissimi database online, come
FamilySearch, MyHeritage o Ancestry, in cui gli utenti immettono i dati delle
proprie famiglie per creare degli “alberi genealogici pubblici” e trovare
avi/parenti da tutto il mondo. Grazie a questi dati chiunque può rintracciare i
propri avi consultando cognomi, casati, date di nascita, foto ed anche
documenti.
Ci sono domande sulla nostra esistenza a cui, forse, non
risponderemo mai. Magari non capiremo mai lo scopo delle nostre vite ma ci sono
domande su noi stessi a cui, invece, possiamo rispondere con qualche aiuto e tanta
pazienza.
La ricerca del “chi” ha messo del suo, anche solo per un
fattore genetico, nel renderci chi siamo è divertente e intrigante perché è
vero che la nostra vita è proiettata verso il futuro ma è anche vero che c’è un
enorme fascino nel nostro passato.
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