sabato 14 maggio 2016

FARE MEMORIA PER FARE FUTURO - Carmelina Allia

FARE MEMORIA PER FARE FUTURO
Carmelina Allia
            Mia madre, Maria Concetta Allia, conosciuta in paese come "a maestra Muscarà" e che ancora tanti suoi alunni ricordano con affetto e gratitudine, soleva ripetere, a noi figli, frasi significative, che a volte mi risuonano nel cuore e mi affiorano alle labbra.
            Fra le tante anche la seguente: <Il passato non va mummificato ma bisogna conoscerlo perché aiuta a vivere il presente con più impegno e fiducia e fa guardare al futuro con più speranza e voglia di fare>.
            La validità di questa affermazione mi sollecita ad offrire un'altra testimonianza che "profuma di passato."
            Grazie a mio padre, "Don Vicinzino Allia", che amava conservare ciò che riteneva "un pezzo di storia di Ucria", ritengo bello contribuire a far conoscere alle nuove generazioni la figura di un nostro illustre concittadino: il Sacerdote e Professore Giuseppe Minissali Morici.
  Condivido, pertanto, stralci dell'orazione pronunciata in sua memoria dal R.mo Sacerdote Melchiorre Cigna, illustre Quaresimalista, in Ucria in data 21 marzo 1915 .
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 “O popolo di Ucria, il tuo sacerdote Giuseppe Minissali, come angelo ti guidò nelle vie della salute e fu tuo maestro e tuo consolatore.
Dirò qualcosa che possa tornare a Lui di gloria e a voi Ucriesi di sprone alla virtù ed incentivo ad egregie opere.
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Il sacerdote Giuseppe Minissali, cittadino di Ucria, con le sue virtù religiose sin dagli albori della sua vita, si rese accetto a Dio e con le sue virtù domestiche e civili si rese il beneamato dai suoi compatrioti.
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Fanciullo, fu educato da una madre cristiana, la signora Grazia Morici, che con intelletto d'amore gli istillava nel cuore i primi germi del vero e del buono.
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Il padre, Ferdinando Minissali, vigilava sempre sovra quell'angelo di fanciullo, perché il mondo non lo contaminasse coi suoi miasmi pestilenziali: ne teneva lungi i malvagi libercoli e più lungi i cattivi compagni.
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Natura e grazia avevano largheggiato i loro doni per fare di Giuseppe un angelo.
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Nel seminario di Patti si distingueva fra i suoi compagni di studio per la bellezza della sua figura, per il carattere franco e leale, che formò sempre il distintivo della sua vita, per quello spirito di pietà che aveva attinto fra le pareti domestiche.
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Lo si vedeva di buon mattino, sfidando le intemperie  della stagione invernale, procedere, raccolto, alla chiesa dove pregava fervorosamente per l'umanità minacciata da tremendi flagelli, per la sua patria, per il suo paese, per la sua famiglia.
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Chi potrà dire il bene che venne operando?
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Come padre accoglieva tutti, ricchi e poveri, grandi e piccoli, dotti  ed ignoranti.
   La sua parola era forte e minacciosa per gli ostinati nella colpa, era dolce e carezzevole come aura soave per i peccatori pentiti, era efficace per un cuore incerto e vacillante nella pratica delle virtù.
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A Dio diede la sua mente, il suo cuore, il suo corpo offrendolo in olocausto ed espiazione.
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Suo campo d'azione fu la società, la scuola, la famiglia e la sua memoria non cadrà nell'oblio.
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Con cuore più di padre che di fratello, zelo' la riuscita del suo amato Scipione, spronandolo agli studi per farne un cittadino onorato che portasse il tributo del suo ingegno alla propria patria.
Ed ebbe il vanto di dare al popolo di Ucria un medico che alla scienza congiunge l'onestà della vita e spiega una disinteressata sollecitudine per tutti i colpiti dalle umane infermità.
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Per ben otto lustri il sacerdote Minissali ebbe come campo d'azione la scuola, il cui fine, specie la primaria, è istruire la mente, educare il cuore.
  Ed egli con cura e pazienza istillava l'amore allo studio.
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Ucria vanta sublimi ingegni che, come aquile, spiegano le loro ali nelle città di Palermo, Messina, Patti e altri buoni ingegni irraggiano luce in mezzo al popolo di Ucria.
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Io non dubito di asserire che il Sacerdote Minissali nei suoi 8 lustri d'insegnamento, ha dato un grosso contributo al progresso intellettuale della presente generazione e un forte impulso allo sviluppo di sì potenti ingegni, di cui si onora la cittadina di Ucria: egli non fu solo l'istruttore della mente, ma l'educatore del cuore seminando la fede in Dio e la sua memoria sarà sempre benedetta  perché caro a Dio e agli uomini.
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La Patria, per mezzo del Ministro della Pubblica Istruzione, ne riconobbe i meriti di perfetto educatore, paziente, perseverante, decorandolo con diploma di benemerenza e con medaglia d'oro.
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La Chiesa lo nominò Vicario Foraneo di Ucria, il cui tempio si adornava di così splendida gemma e ne animava le funzioni religiose col suo canto e con le armonie dell'organo che tanto magistralmente sapeva toccare.
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Il sacerdote Giuseppe Minissali fu un uomo dai forti propositi, dal carattere fermo, dal cuore leale ed aperto, fu maestro che con tanta pazienza ed amore, come una seconda madre, ispirò intere generazioni all'amor di Dio, alla scienza, alla virtù .”
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A ciascuno di noi Ucriesi l'orgoglio e la responsabilità di così grande eredità di valori da custodire, da consegnare e … far crescere!
È l'augurio che spero reciprocamente ci facciamo.



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