domenica 15 gennaio 2017

LA NEVE SUI NEBRODI - CROCE E DELIZIA - Domenico Orifici

LA NEVE SUI NEBRODI - CROCE E DELIZIA
Domenico Orifici
            Già nei giorni prima che arrivasse la neve, regalo eccezionale della Befana 2017, c’era tanta attesa dei bianchi fiocchi; tutti a scrutare nei telefonini le previsioni; mai i media erano stati tanto all’attenzione come  nei giorni che precedette la nevicata.
            La sera prima tutti pronti a cogliere i primi fiocchi, ma niente di tutto questo, nonostante la temperatura si fosse abbassata fino allo zero.
            Si andò a letto delusi. Qualche tuono di tanto in tanto induceva chi ancora era sveglio a correre al balcone per sincerarsi, ma provava l’ennesima delusione.
            Il risveglio fu salutato dal manto bianco, mentre fiocchi, come leggere piume spinte dal vento, volteggiavano lentamente e si posavano sulla fredda terra, colorando di bianco i campi,  le strade, i rossi tetti … Il tutto contrastava con i muri delle case e il paese appariva come il mondo delle fate.
            La colonnina di mercurio toccava lo zero già nei centri della costa per abbassarsi gradatamente man mano che si saliva verso le cime dei Nebrodi  fino a raggiungere  i meno  otto gradi e oltre a Floresta a 1300 m sul livello del mare.
            Già alle prime luci dell’alba il Web si riempiva di foto: alberi coperti di bianca neve, paesi innevati, strade sommerse,  gente intenta a spalare, ragazzi incappucciati a giocare e a fare pupazzi, persone uscite dalle case per godersi lo spettacolo di tanto candore che presentava il mondo in modo diverso del quotidiano, ma noto nel ricordo delle nevicate passate, anche se nulla si ripete allo stesso modo.
            Ma accanto a questa realtà, ogni volta che nevica, se ne determina un’altra, del tutto diversa, da cui emerge il problema di miriadi di strade e stradine, scalinate, viuzze in pendenza, strade principali e secondarie intransitabili; vecchietti soli, spesso costretti a vivere in tuguri con riscaldamenti insufficienti o, addirittura, inesistenti a cui si aggiungono gli ammalati e i possibili casi di malore. C’è, inoltre, chi è costretto a transitare strade impossibili per motivi inderogabili.
            A queste situazioni spesso non ci pensa chi di dovere costringendo i sindaci, responsabili della protezione civile, a fare salti mortali per ovviare nel migliore dei modi gli inconvenienti in cui si sono venuti a trovare.
             Lungo la 116, ad ogni evenienza, entrano in azione gli spazzaneve dell’ANAS ma lasciano uno strato di nevischio che ghiacciando si rende scivoloso per cui molto pericoloso sia per le auto in transito che per i pedoni. Sarebbe necessario ovviare con i mezzi a disposizione: sale o atro che  impedirebbe la formazione del ghiaccio.  In località Mitta, a ridosso di Floresta, si formano continuamente tormente di neve che ostacolano, nell’importante arteria che collega la costa tirrenica a quella ionica, il transito agli autoveicoli mettendo in serio pericolo la vita dei viaggiatori, com’è capitato puntualmente anche quest’anno.
            Il sindaco di Floresta, Sebastiano Marzullo, da anni, in tal senso, denuncia l’inadeguatezza dei mezzi dell’ANAS, ma molte le promesse e pochi i fatti e la situazione non cambia. Il merito va a lui e non è successo niente Ma per fare qualcosa si aspetta il morto?
Floresta, il più alto comune dei Nebrodi, è stato il più colpito con oltre un metro e mezzo di neve.
            La maggior parte dei cittadini è rimasta bloccata in casa. Solo la tempestività con cui ha operato il sindaco Marzullo con i suoi collaboratori e anche con i propri mezzi personali oltre quelli del comune, ha potuto ridare la serenità ai cittadini di Floresta.
            Negli altri paesi molte strade sono rimaste inaccessibili. In Alcuni casi sono state le vecchiette ad aprisi il varco spingendo la neve con la scopa come ha raccontato un signore di Ucria. Quest’ultino la voleva aiutare ma lei decisamente ha voluto fare da sé. Resta il nobile gesto della solidarietà umana.
            A Castell’Umberto una squadra di protezione civile è rimasta sempre pronta ad intervenire con i mezzi speciali a disposizione: è stata continuamene in contatto con chi ha chiesto aiuti, tramite numeri telefonici diffusi dai comunicati del Sindaco Lionetto che in prima persona con i suoi collaboratori ha seguito l’evolversi delle due giornate.
             Meno felice la situazione a Raccuia, dove 60 centimetri di neve hanno reso più duro l’evento: si è lamentato il disagio della luce elettrica che mancava e ritornava facendo mal funzionare i riscaldamenti e la mancanza di acqua essendo gelati i tubi. Una ragazza scrive che stavano meglio, secoli fa, i monaci che avevano il focolare e non avevano bisogno di corrente elettrica.
            A Sinagra, come a Raccuia, non sono passati gli spazzaneve. A Sinagra, però, ci hanno pensato i 4x4 che sin dalle prime luci dell’alba si sono messi a transitare riducendo in un innocuo nevischio la massa di neve che si era abbattuta sull’asfalto. Un comunicato dell’amministrazione comunale aveva informato di chiamare il numero del comune in caso di necessità. Il corpo della protezione civile, diretto dal vigile, Michele Araso, col mezzo pubblico, è stato sempre all’erta, ma non ci sono stati casi di grave disagio
            La notizia più bella l’ho letto su Whatsapp in cui una ragazza di Ficarra scriveva che al suo paese non c’erano problemi in quanto un attivissimo vice sindaco provvedeva di persona a liberare i passi intasati prima che arrivassero gli impiegati comunali.
            E’ bello leggere di un amministratore attivo e altruista che per primo dà l’esempio nel comportarsi come ci dovremmo comportare tutti.

            Da un sommario bilancio possiamo dire che la nevicata della Befana, per quanto non abbia lasciato danni seri, ha fatto intravedere falle che potevano lasciare il segno: il problema della località Mitta, strade, stradine, scalinate lasciate per lungo tempo non accessibili.     L’esperienza suggerisce che sono necessari piani e attrezzature idonei ad affrontare con determinazione la situazione ch si viene a creare con le nevicate più o meno pesanti che possano capitare per prevenire disagi e conseguenze: “prevenire è sempre meglio che piangere sul latte versato”. Mai farsi trovare impreparati.









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