* ANGELA NIOSI *
Era lì,
sulla strada.
Sarà
certo caduta dal nido,
una
piccola rondine imprecisa nei suoi movimenti,
d’estate.
La
raccogli e la porti nel palmo, il tuo cuore è felice
e i
tuoi passi già corrono a casa.
Vuoi
che mangi lì, nella sua scatolina che in premura
hai
addobbato, come fosse una vera casina.
Lei non
vuole perché pensa al calor della mamma che
genera
amore e che forse ora piange, lontano.
Ma poi,
vinta da baci e carezze, è disposta a lasciarsi
trattare
e i suoi occhietti ti seguono seri, sembra quasi
ti
voglia apprezzare.
Passa
un giorno, ne passano due e lei è lì, amica fedele.
Più non
trema e si lascia toccare e la gioia sul viso ti appare.
E’ già
pronta a volare e tu sembri volerlo accettare.
Ma c’è
un gatto, nell’ombra, in agguato che l’afferra con fare sleale.
Or tu
piangi e sei disperato.
Io, impietrita, non riesco
ad
entrare nel dolore perché è chiuso il tuo piccolo cuore.
Perché
mamma, qual è la ragione?
Non lo
so, bimbo mio, è la vita.
Ma
adesso son io che non posso accettare.
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