Carmelina Allia
Era il 20 dicembre del 2011 e, inaspettata,
arrivò ad Ucria la neve.
Per me che mi trovavo nel "paese natio" per la "Novena di Natale", fu una grande e gradita sorpresa e ... ritornai "bambina".
Per me che mi trovavo nel "paese natio" per la "Novena di Natale", fu una grande e gradita sorpresa e ... ritornai "bambina".
E nel cuore mi nacquero queste righe che
voglio condividere, ora che, tramite le foto inviatemi da mia nipote, ho visto
Ucria imbiancato come non mai.
Con simpatia
Con simpatia
Carmelina Allia
“Neve a dicembre”
Una bianca coltre di neve
ricopre i tetti delle case
e gli alberi ormai spogli.
Piccoli fiocchi danzano
nell'aria
come farfalle sospinte dal vento,
si rincorrono, disegnano ghirigori,
poi dolcemente si posano:
li accoglie la terra nel suo grembo:
nutriranno i semi
che la tiepida brezza di primavera
schiuderà.
Tutto intorno tace,
solo di tanto in tanto,
il cinguettio d'un passerotto infreddolito,
rompe il silenzio.
Dietro i vetri di un balcone
il nonno ripete al nipotino
un vecchio adagio
di quando anche lui era bambino:
"Sotto la neve pane, sotto l'acqua fame".
E il bimbo ride divertito
e accarezza la testa canuta del nonno
che lo stringe fra le sue braccia
ancor robuste.
La campagna sembra un piccolo presepe
e, quando un pallido sole
fa capolino fra le nuvole grigie,
tutto s'indora
e nei cuori, come calda fiammella,
si fa strada la speranza
di giorni carichi di vita nuova.
Natale è ormai vicino:
Gesù che nasce ci insegnerà
ad amare
e su ogni zolla della nostra vita
rifioriranno coloriti germogli
di bontà.
ricopre i tetti delle case
e gli alberi ormai spogli.
Piccoli fiocchi danzano
nell'aria
come farfalle sospinte dal vento,
si rincorrono, disegnano ghirigori,
poi dolcemente si posano:
li accoglie la terra nel suo grembo:
nutriranno i semi
che la tiepida brezza di primavera
schiuderà.
Tutto intorno tace,
solo di tanto in tanto,
il cinguettio d'un passerotto infreddolito,
rompe il silenzio.
Dietro i vetri di un balcone
il nonno ripete al nipotino
un vecchio adagio
di quando anche lui era bambino:
"Sotto la neve pane, sotto l'acqua fame".
E il bimbo ride divertito
e accarezza la testa canuta del nonno
che lo stringe fra le sue braccia
ancor robuste.
La campagna sembra un piccolo presepe
e, quando un pallido sole
fa capolino fra le nuvole grigie,
tutto s'indora
e nei cuori, come calda fiammella,
si fa strada la speranza
di giorni carichi di vita nuova.
Natale è ormai vicino:
Gesù che nasce ci insegnerà
ad amare
e su ogni zolla della nostra vita
rifioriranno coloriti germogli
di bontà.
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