UCRIA, LUOGO SPORCO ABITATO DA MISERABILI
Salvatore
Lo Presti
In questo
libro si fa una descrizione della Sicilia differente rispetto ad altri testi
che, come questo, mirano alla descrizione della nostra amata isola. La
particolarità di questo, è che, oltre a descrivere la Sicilia nei suoi monti e
nelle sue città, si trovano anche spunti sugli abitanti che popolano le stesse.
La
parte riguardante il Comune di Ucria così recita:
“Da Castania salendo sul ramo vicino di alture e
su di esse facendo 10 miglia verso mezzogiorno si passa fra boschi di querce, e
rivolgendo poi il piede verso oriente dopo altre 2 si arriva a Foresta. Andando
verso tramontana sempre a fianco dei boschi si discende nella valle, si salisce
sulla opposta altura, si scende per alpestre strada e si arriva a Ucria a 6
miglia da Foresta; è sopra alto sito
scosceso a oriente; nella più alta parte a occidente ha un deserto
castello; vi sono sotto buono e aperto aere 1,800 abitanti in quel paese così
sporco in inverno che immondo nella state; malgrado le buone terra sono
miserabili e si rendono più vivendo in case separate ciascheduno nel suo
abituro con la sua squallida famiglia; ha l’aspetto di un accampamento di
selvaggi. Fuggendo da Ucria per 2 miglia sul fianco della montagna si arriva al
fiume di Raccuja che va a bagnare poi i contorni di Naso dal quale prende ivi
il nome e camminando lungo la sinistra sponda dopo altre 3 si arriva a Sinagra
posto sulla sponda a oriente sino a qualche altezza nel lato della altura che
domina il fiume.”
Mi sarebbe
piaciuto moltissimo poter creare un piccolo racconto su quest’estratto del
libro, ma per fare ciò, ci sarebbe bisogno di altre conoscenze, sia su Ucria,
sia su aspetti dei modi di viaggiare delle persone, che, rispetto ad oggi erano
sicuramente molto differenti.
Mi sembra
incredibile che le persone di Ucria vengano etichettate come miserabili o
squallide, perché oggi, buona parte degli ucriesi sono ottime persone,
generose. Per quanto riguarda la parte che descrive Ucria come un paese sporco,
ahimè, la situazione non è molto cambiata nonostante siano passati circa due
secoli. Un altro contenuto che reputo importante è la presenza del castello,
anche se deserto.
Per questo
giornalino scrivono persone che, sicuramente, hanno una cultura storica
superiore alla mia, e, se vorranno, potranno scrivere qualcosa per meglio far
capire il perché il Prof. Ferrara (o chi per lui) se ne andò da Ucria fuggendo,
oppure soffermandosi su altre realtà a noi vicine e che sono descritte in
questo libro.
Nessun commento:
Posta un commento