domenica 15 gennaio 2017

UCRIA, LUOGO SPORCO ABITATO DA MISERABILI - Salvatore Lo Presti

UCRIA, LUOGO SPORCO ABITATO DA MISERABILI
Salvatore Lo Presti
         
   Nelle mie continue ricerche su Ucria, della sua storia, uno dei testi che maggiormente mi ha colpito ed incuriosito è la descrizione che di Ucria si fa nel libro “Storia Generale della Sicilia scritta dal Prof. Cav. A.F. Ferrara – Sicilia Antica e Moderna – Tomo VII –Palermo – Presso Lorenzo Dato – M.DCCC.XXXIV”.
            In questo libro si fa una descrizione della Sicilia differente rispetto ad altri testi che, come questo, mirano alla descrizione della nostra amata isola. La particolarità di questo, è che, oltre a descrivere la Sicilia nei suoi monti e nelle sue città, si trovano anche spunti sugli abitanti che popolano le stesse.
La parte riguardante il Comune di Ucria così recita:
“Da Castania salendo sul ramo vicino di alture e su di esse facendo 10 miglia verso mezzogiorno si passa fra boschi di querce, e rivolgendo poi il piede verso oriente dopo altre 2 si arriva a Foresta. Andando verso tramontana sempre a fianco dei boschi si discende nella valle, si salisce sulla opposta altura, si scende per alpestre strada e si arriva a Ucria a 6 miglia da Foresta; è sopra alto sito  scosceso a oriente; nella più alta parte a occidente ha un deserto castello; vi sono sotto buono e aperto aere 1,800 abitanti in quel paese così sporco in inverno che immondo nella state; malgrado le buone terra sono miserabili e si rendono più vivendo in case separate ciascheduno nel suo abituro con la sua squallida famiglia; ha l’aspetto di un accampamento di selvaggi. Fuggendo da Ucria per 2 miglia sul fianco della montagna si arriva al fiume di Raccuja che va a bagnare poi i contorni di Naso dal quale prende ivi il nome e camminando lungo la sinistra sponda dopo altre 3 si arriva a Sinagra posto sulla sponda a oriente sino a qualche altezza nel lato della altura che domina il fiume.”
            Mi sarebbe piaciuto moltissimo poter creare un piccolo racconto su quest’estratto del libro, ma per fare ciò, ci sarebbe bisogno di altre conoscenze, sia su Ucria, sia su aspetti dei modi di viaggiare delle persone, che, rispetto ad oggi erano sicuramente molto differenti.
            Mi sembra incredibile che le persone di Ucria vengano etichettate come miserabili o squallide, perché oggi, buona parte degli ucriesi sono ottime persone, generose. Per quanto riguarda la parte che descrive Ucria come un paese sporco, ahimè, la situazione non è molto cambiata nonostante siano passati circa due secoli. Un altro contenuto che reputo importante è la presenza del castello, anche se deserto.

            Per questo giornalino scrivono persone che, sicuramente, hanno una cultura storica superiore alla mia, e, se vorranno, potranno scrivere qualcosa per meglio far capire il perché il Prof. Ferrara (o chi per lui) se ne andò da Ucria fuggendo, oppure soffermandosi su altre realtà a noi vicine e che sono descritte in questo libro.


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