I PORTALI DI PIETRA ARENARIA DEL BORGO RURALE NEBROIDEO
DI UCRIA
Maria Scalisi
L’espressione semplice dell’arte che
si nota nei portali, costituisce l’elemento fondante del rinomato artigianato
artistico degli scalpellini. Come già descritto nell’uscita della Cruna del
mese di Dicembre 2016, con “La Cultura
della pietra: - Gli scalpellini di Ucria”, questo mese ho pensato iniziare
ad analizzare alcuni dei portali presenti nel borgo nebroideo ucriese.
La diversità dei portali, che
costituiva il tratto distintivo della classe sociale di appartenenza, si può
notare soprattutto nella varietà delle decorazioni e nello spessore degli
stipiti laterali e dell’archetto superiore dove compaiono le iniziali del
proprietario dell’abitazione o sono raffigurati degli oggetti che hanno
ciascuno un particolare significato.
Il portale in pietra è composto
generalmente da: Conci di Base, Piedritti (diviso in due conci di lunghezza
pari a circa 1 mt, ma comunque variabile in funzione dellʼaltezza
dellʼapertura), Conci di Spalla, Arco con connessure convergenti ad un unico
punto e il Concio di Chiave o chiave di volta. Tale conformazione è, comunque, esempio
di una manovalanza tipica dellʼarea di interesse che aveva fatto propria le
basi del costruire.
Il nostro territorio ha dei casi
rari, portali sicuramente di edifici di entità inferiore, infatti ha la
particolarità di avere portali composti da concio di base pietritti e due
elementi ad arco, senza il concio di chiave, che solitamente è colui che dà la spinta
per mutuo contrasto alla struttura.
Il materiale utilizzato per la
costruzione dei portali è la pietra tipica arenaria. Essa presenta una buona
lavorabilità e resistenza, è di natura sedimentaria, granuli di quarzo,
feldspato e mica, cementati da una matrice argillosa, calcarea o silicea e
veniva cavata principalmente nelle località di Piano Campo, Orelluso, Piano
Muto, ed altri luoghi. E’ di colore grigiastro.
Questo
inizio di ricerca ha analizzato la tipologia di alcuni portali, partendo dalla
configurazione classica e umile a quelli più lavorati. Il portale classico
privo di decorazione è composto principalmente da piedritti, spalle e conci
d’arco.
Dalla formazione classica in cui può
variare il numero di conci o la tipologia di forma, si possono ritrovare
elementi che caratterizzano totalmente il portale, e che dallo studio di essi è
possibile dedurre la funzione che si svolgeva internamente.
La superficie dei conci è lavorata a
punta di scalpello; a volte i conci trattati a punta di diamante sono alternati
da conci con decorazioni in bassorilievo. Vi è la presenza di decorazione
in chiave. Nella maggior parte dei conci di chiave che troviamo nei
portali di Ucria, vi è scolpita, il prodotto considerato o che è stato
considerato nel territorio ucriese l’Oro
dei Nebrodi: la foglia della
Nocciola.
Altri fabbricati hanno una maggiore
ricercatezza del decoro che sottolineano l’esistenza di una scuola comune
nell’area, che dette vita a particolari come decorazioni floreali, piccole
allegorie e simboli animali o creature mostruose (Come il palazzo di Per).
Questo portale affaccia sulla strada
principale. Questo dimostra ancora la differenza di importanza delle famiglie
del luogo. Alcuni portali presentano elementi decorativi predominanti, con
arrotondamenti delle cornici e delle modanature, che sono comunque molto
eleganti e ben inseriti nell’ambiente circostante, segno della volontà di far
predominare all’aspetto nobiliare il desiderio di legarsi o di “emergere con
umiltà” rispetto ai fabbricati limitrofi.
Di seguito si riportano
alcune immagini di alcuni dei portali presenti nel territorio.
Marco Polo descrive un
ponte, pietra per pietra. “Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?” chiede
Kublai Kan “Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pietra
– risponde Marco – ma dalla linea dell’arco che esse formano. Kublai Kan
rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge:” Perché mi parli delle pietre? E
solo dell’arco che m’importa.” Polo risponde: “Senza pietre non c’è arco”.
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