LA
TOPONOMASTICA DI UCRIA – VIA GAETANO ALGERI
*
LUIGI PINZONE *
Vorrei qui di seguito tracciare una breve
biografia di uno dei figli celebri di Ucria, il cui nome fa parte integrante
della toponomastica del nostro paesello, ai primi posti se si considera che la
strada principale del paese, che oggi, con la costruzione della strada statale
116 è la via Padre Bernardino, era la Via Gaetano Algeri. Detta biografia non
ha la pretesa di coprire tutti gli aspetti della personalità dell'Algeri, ma
precipuamente quelli professionali, perchè della vita privata dello stesso
poche e contraddittorie notizie sono arrivate sino a noi Ma chi era Gaetano Algeri? Non è facile
trovare il bandolo della matassa perchè il cognome Algeri è uno dei più diffusi
a Ucria. Dai racconti che i miei nonni mi facevano da bimbo ce n'era uno che
riguardava la Cripta della Chiesa del Rosario, oggi purtroppo eliminata o
inaccessibile causa la costruzione della strada Santa Caterina – Castagneto,
ove si rifugiava chi voleva nascondersi in caso di sconvolgimenti privati o
sociali. Io l'ho sempre associato a Gaetano Algeri, chissà perchè. Mi è venuto
in aiuto un libro scritto da Giuseppe Argeri da San Piero Patti titolato
“Giovanni Gorgone”. Una breve digressione su questo autore solo per ricordarlo
come direttore didattico a Ucria nel periodo in cui frequentavo le scuole
elementari (1954-1958). In questo libro viene ripubblicata la Biografia di
Gaetano Algeri scritta nel 1847 da Giovanni Gorgone°. Spero solo possa essere
di gradimento per quell'unico/a lettore/lettrice che vorrà dedicarmi un po del
suo tempo leggendola e che ringrazio sin
da ora.
GAETANO ALGERI
Nacque in Ucria, terra del Valdemone,
dal medico Sebastiano Algeri e da Genoveffa Fogliani nel 1798. Fu mandato dalla
famiglia a Palermo presso lo zio Policarpo Fogliani, fratello della madre,
esimio giureconsulto, perchè fosse istruito nella materie umanistiche e così fu
allievo in lettere e matematica dei professori Nascè e Muzio, e nella fisica
del Prof. Domenico Scinà.
Considerato che il padre era medico, nel
1818 intraprese gli studi di Medicina. Fu allievo, tra gli altri, di Antonino
Furitano (chimica), Vincenzo Tineo (botanica), e Domenico Greco (patologia
generale). Dovette abbandonare gli studi e rifugiarsi per due anni a Ucria durante
i moti del 1820. Ma nel 1823, ritornato a Palermo, riprese gli studi e si
laureò in medicina il 4 Marzo del 1826.
Fece pratica medica con Rosario Vassallo e
contemporaneamente pubblicò numerosissimi e svariati articoli di medicina, per
cui si fece conoscere e apprezzare negli ambienti scientifici.
In questo periodo pubblicò una Memoria su
di un trattato inedito di medicina legale del famoso Gian Filippo Ingrassia °°,
su cui tracciò un disegno storico della medicina legale nelle varie nazioni.
Pubblicò un progetto sul “Cholera morbo” e quando nel 1835, trattò presso
l'Accademia di Scienze e Lettere, un argomento del genere, sostenne che questo
male avrebbe potuto propagarsi anche in Sicilia, come stava già facendo nel
Continente.
Pertanto cominciò a far leva su chi di
competenza per far praticare nel miglior modo possibile tutte le norme
igieniche indispensabili per scongiurare detto male. In quell'occasione parlò
del anche sull'organizzazione degli ospedali per i colerici, sul metodo per
curarli e, in caso di decesso, sul loro seppellimento.
Fu profondo studioso di giurisprudenza
forense e promotore della Istituzione della Cattedra di Medicina Legale
nell'Università di Palermo.
Con regio decreto fu nominato Medico della
Direzione Generale di Polizia°°° e, in seguito, Professore di quella Cattedra
da lui stesso fondata (Medicina e Chirurgia Forense).
Pubblicò molti lavori di medicina legale e
altrettanti articoli letterari e artistici che accrebbero la sua fama di
erudito non solo nel Regno delle Due Sicilie, ma in tutte le Nazioni più civili
del mondo.
Fu uno dei Soci Fondatori della Società
Zoologica Cuveriana di Parigi, corrispondente della Società di Scienze
Fisiche ed Arti Agricole ed Industriali di Francia, oltrechè socio onorario
e ordinario di svariatissime Accademie Letterarie, Filosofiche e Scientifiche,
tra cui la Società Economica di Capitanata, collaboratore corrispondente
della Statistica Letteraria del Regno delle Due Sicilie.
Morì a Palermo il 23 Ottobre 1846 all'età
di quarantotto anni.
LUIGI
PINZONE
° La “Biografia del Prof. Gaetano Algeri
- Fogliani” fu pubblicata dal Prof.
Giovanni Gorgone da San Piero Patti, (Fondatore della Clinica Chirurgica e del
Gabinetto Anatomo-Patologico dell'Università di Palermo), nel 1847, un anno
dopo la sua scomparsa.
°° Mi piace ricordare anche quanto scritto
da Vincenzo Mortillaro, Marchese di Villarena, nel 1838 in Prospetto di Storia
Letteraria di Sicilia nel Sec. XIX, Vol. 1.
“ La medicina legale dee saper molto grado
alle infaticabili cure di Gaetano Algeri per avere rivendicato alla memoria del
tempo un manuscritto del celebre Filippo Ingrassia... L'opera intera, se in
parte non è adattabile al nuovo sistema legislativo, non lascia tuttavia di
essere un capolavoro del vecchio diritto.......Ciò malgrado si può eziandio
oggi trarre profitto dal trattato sulle mutilazioni del corpo, dall'altro su i
veleni, e da quello sul parto umano nel caso di infanticidio nell'utero della
madre. (Methodus dandi relationes pro mutilandis torquendis)”
°°° Funzionari di Polizia Borbonica nel
1840 in Sicilia
Commissariato all'Immediatezza del Prefetto
Francesco Silvestri – commissario primo
rango (risiede fuori Porta Maqueda)
Antonio Bazan – Ispettore primo rango
Giuseppe Calona – ispettore terzo rango
Calcedonio Miraglia – cancelliere primo
rango
Gaetano Algeri – Fogliame –
medico
Pietro Lo Jacono – chirurgo
Placido Portal - al seguito dei chirurghi
Carmelo Pogliatti – chirurgo
Giuseppe Patti - architetto
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