* Nino
Algeri *
Che cosa è la migrazione?
Secondo
me, è lo spostamento, da un luogo ad un altro, degli animali o degli uomini
dovuto a necessità fisiche o ambientali.
I
pesci, gli uccelli ed altri animali percorrono enormi distanze per la conservazione
della specie, per loro questa migrazione è istintiva, e in determinati periodi,
a branchi o a stormi, a rischio della vita vanno versi i luoghi adatti a
deporre le uova e a nidificare.
Sin
dalla notte dei tempi, anche l’uomo, essere pensante, è stato un po’ nomade,
sia per bisogno economico (carestie e fame reale) sia per sfuggire a
persecuzioni (fame di liberta):
Un
esempio di queste necessità lo riscontriamo nella Bibbia, quando gli ebrei sono
stati costretti, da una carestia, a migrare in massa verso l’Egitto ed in
seguito essendo stati ridotti in schiavitù a migrare nuovamente e tornare nella
loro terra.
La
stessa cosa successe ai greci i quali, per cause economiche, demografiche o per
sete di libertà, sono stati costretti a venire in Sicilia, terra molto fertile
rispetto alle montagne della Grecia.
Non
dobbiamo dimenticare le migrazioni italiane e quelle del meridione d’Italia in
particolare, nel periodo immediatamente dopo le due guerre mondiali.
La
necessità economica ha spinto i nostri connazionali verso i paesi americani,
australiani e dell'Europa Settentrionale.
Non
dobbiamo dimenticare neppure le migrazioni avvenute durante il ventennio
fascista, in cerca di libertà, per sottrarsi a persecuzioni politiche o
razziali.
Ricordiamoci
che quando queste necessità vengono a cessare anche i nostri connazionali
cercano di ritornare nella loro terra.
Ora
ci meravigliamo se migliaia di disperati in cerca di un avvenire migliore per
loro e per i loro figli s’imbarchino su gommoni e barche fatiscenti per
attraversare il Mediterraneo e così sfuggire alle guerre e alla fame che in
questi ultimi tempi sta attanagliando il Nord Africa.
Questi
disperati pensano che giunti in Italia il loro problema è risolto, ma non è
così, anche da noi trovano chi approfitta del loro bisogno e li inganna con
false promesse e il più delle volte si ritrovano senza un tetto sulla testa e a
chiedere l’elemosina in mezzo ad una strada.
’U PONTI
’NVISIBILI
A mari, ’nvisibili, c’è un ponti,
a migghiara ci passunu ’i genti,
cu iddi, nun si
portunu nenti,
sulu ricordi tinuti a menti,
spiranzi, sarvati dintra lu cori,
di travagghiu e di vita sicura,
spissu restunu ’mmenzu a lu mari
pi curpa di caini o pi svintura.
’A barca nun va, è troppu pisanti,
’mmenzu ô ventu, senza carburanti,
bagnatu d’u mari, mortu di friddu,
pi primu scumpari un picciriddu,
sò patri spirava pi ddu
‘nnuccenti’
un bon’avviniri fra autra genti.
Tanti di iddi
passunu ’u ponti,
ma di dda banna
nun trovunu nenti.
Sunu dilusi ’mmenzu a li strati
e sunu puru assai scunsulati.
Pi campari ’u sapiti chi fanu?
Ô semafuru ’llongunu a manu.
NINO ALGERI
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