* Salvatore Ricciardi *
Da un manoscritto dell’anno 1501 si
riesce a leggere, che il cappellano della chiesa Santa Maria della Scala,
autorizzava la costruzione del convento. Dalla documentazione fotografica, da
un dipinto del nostro compaesano Panzalorto, da un dipinto eseguito sul
soffitto dell’attuale Circolo Montecastello ci ricorda a tutti l’esistenza di
questo convento dei “Frati
Minori/Domenicani”.
Da tempo ho cercato testimonianze,
documentazione, possibile pianta del detto convento, ma l’unico documento che
ho trovato nell’archivio della Chiesa madre è quello dell’anno 1501.
Guardando attentamente l’unica foto
in mio possesso, e il foglio di mappa, il quale mi ha molto incuriosito da
sempre la forma della particella n° 16, mi sono convinto che il perimetro della
particella 16 non è altro che il perimetro del convento, la conferma mi viene
data dalla porzione di convento ancora esistente, che confina con la Chiesa del
Rosario.
Dopo
aver ingrandito il perimetro della suddetta particella, dopo aver rilevato la
porzione esistente del convento, con l’aiuto
di Salvatore Ponzo, il quale da giovane frequentava quei luoghi e
ricordandosi dei suddetti luoghi, ed in particolare si ricorda, (come
rappresentato nella pianta del piano terra e da prospetto), che esisteva un
passaggio costruito nella parte di convento lato Est, che consentiva di poter
arrivare oltre alla parte alta dell’abitato di Ucria anche nell’attuale
contrada Sant’Antonio del Prato, ho disegnato sia la pianta del piano terra,
sia del primo piano che quello del prospetto.
Come si può notare dalla pianta del
piano terra, ricostruita come già sopradetto, il detto piano, si componeva, da
quattro magazzini, utilizzati per il deposito di alimenti e altro, da un
refettorio e di altri due piccoli locali ancora esistenti, oltre ad un locale
legnaia e un soprastante locale probabilmente utilizzato a granaio, considerato
che dalla foto risulta totalmente aperto da più lati.
Non si riesce a capire a cosa veniva
utilizzato il locale sottostante che in prospetto viene rappresentato ad arco
come si vede anche dall’unica foto.
Dal
piano terra e per un viottolo si accedeva ad altro piccolo fabbricato posto a
monte del convento non più esistente ma riportato ancora nel foglio di mappa,
utilizzato come cucina e macello, così come ricorda Salvatore Ponzo.
Al primo piano si accedeva da una
scala in pietra interna al convento, dove erano ubicate le piccole celle dei
frati e dai superiori, dal detto piano si poteva anche accedere al locale che
come già detto era probabilmente utilizzato a granaio.
Altre notizie si possono ricavare
dalla traduzione del manoscritto in latino, che personalmente non so
tradurre ma con il contributo di tutti voi, probabilmente qualcuno riuscirà,
facendo cosa gradita a tutti.
Purtroppo il non saper apprezzare il valore storico di
quanto i nostri antenati hanno costruito e tramandato, ha portato alla sciagura
decisione della sua demolizione avvenuta nell’anno 1949 per dar posto
all’attuale ala del cimitero prospicente la circonvallazione.
Ucria, 30.01.2016
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