Nino Algeri
Fontana delle beveratura (Vista
da piazza S. Maria La Porta. Oggi Largo
Seguenza)
La fontana venne costruita nel 1717, era posta nella piazza S.
Giovanni Gerosolimitano (oggi Villa Mazzini), ed era chiamata “Fontana
della beveratura “, aveva un pilo lungo 65 metri e serviva come
abbeveratoio per gli animali, come lavatoio, ma principalmente per la pulizia
della seta lavorata dai setaioli messinesi.
Cosi ce la descrive nel suo
libro «Messina città nobilissima» G.
Bonfiglio: ”
Nella
piazzetta di San Giovanni del Priorato si vede l’altro fonte di struttura
francese di molta bellezza, eminenza e prospettiva, nella cui cima è la statua
di Messina sostenuta da quattro leoni, e ella sbranandosi il petto dimostra nel
cuore l’interno della sua fede. L’acqua di questo fonte si riversa da quattro
cannoni nella tazza di sotto e indi nel
pilo a meraviglia bello per la sua grandezza e libramento, fatto per il bere
dei cavalli. In testa al pilo una sirena, dal ventre spilla acqua e al
dirimpetto nell’altro capo un delfino con Orione sul dorso sonante la lira in
quella forma che è descritto da Herodoto antichissimo historico” (1).
Disegno della
FONTANA DELLA BEVERATURA
In questa vasca veniva allestita, in occasione della festività
della Madonna della Lettera, una galea ornata ed illuminata con molti lumi,
dentro di essa prendeva posto la banda musicale per allietare i messinesi con concerti. La galea
faceva pure da supporto ai giochi pirotecnici che si sparavano su di essa, essendo
abbastanza grande, “ di palmi 240”(2)
di lunghezza (circa 100 metri).
Lo spettacolo che si creava in questa fontana con la banda, i
giochi pirotecnici e i lumi era fantastico e entusiasmava molto la popolazione
messinese.
La galea verso il 1800 veniva decorata anche con otto
medaglioni in rame, che furono incisi dall’orafo La Spina, su disegni
dello scultore Carlo Minaldi, i
medaglioni oggi si trovano al Museo Regionale.
Questa enorme vasca era alimentata, dal lato sud, da una statua di
sirena che erogava acqua dal ventre, dal lato nord da un delfino cavalcato da
Orione e da una fontana composta da una vasca posta su tre gradoni con al
centro un piedistallo ornato, che sorreggeva due vasche di misura differente montate
ad altezze differenti in modo da formare una piramide, al centro dell’ultima
vasca, una piccola scultura, sostenuta da quattro leoni, raffigurante Messina
(3) da dove sgorgava l’acqua che cadendo nelle sottostanti vasche si immetteva
nella vasca grande.
Quando furono iniziati i lavori per la costruzione della villa
Mazzini, la fontana fu smontata, la vasca grande rimontata nella piazzetta
antistante la chiesa di S. Maria delle
Grazie e la parte della fontana piramidale nella piazzetta di Porta Real Basso
(4) (nei pressi dell’istituto Dante Alighieri) entrambe andarono distrutte
probabilmente con
il terremoto del 1873.
(1) BONFIGLIO e COSTANZO - Messina città nobilissima – (Venezia
1606) pag. 9
(2) G. ORTOLANI – Trionfo di fede ed
ossequio, Messina 1728
(3)
ANTNIO SAITTA, Le fontane di
Messina, pag. 57
(4)
SALVINO GRECO, Fontane di Messina – EDAS
– 1988
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