IL
PAESE CON LE GOBBE
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AldoBrando *
Noi che siamo di Ucria nell’animo e la
sentiamo nostra, si fa per dire, da Caffuti a Vaddi, dovremmo tenere sul
comodino un libro scritto da Angela
Niosi che ha per titolo un romanzo nel romanzo: Il Paese con le Gobbe.
Quando
sarete stanchi sfogliatelo e troverete delle fotografie in bianco e nero
che vi ricorderanno indirettamente i vostri cari, risentirete l’odore delle
nostre vannedde e godrete l’armonia di quell’agglomerato urbano nato
spontaneamente e quasi auto costruito con le braccia e i sudori di chi ha
innata o con altre attività proprie si guadagnava da vivere. Si vidunu e si
sentunu i braceri e i scaldini e l’odore del sugo di castrato, cunsatu cu
l’astrattu e i patati.
Poi
l’ambulanti, u ‘mbriacu, u scarparu, u barberi, Natale, i Festi i Pasqua, i
giochi, i liti, la raccolta delle nocciole e l’immancabile filosofale: bivi cca
ti passa.
E
poi la nostra delizia dolciaria, un peccato di gola che andava oltre il
quotidiano: i cosi duci.
Ma
che c’è di più dolce che ricordare queste delizie e anche gli attrezzi e i
recipienti per lavorare e per conservare tutte cose semplici, come semplice e
buona era la vita a quel tempo dove il cosiddetto rispetto regnava.
Era
quel rispetto probabilmente il collante sociale e anche il limite che non
si poteva superare per non essere un indegno.
Sono
queste attenzionarsi di sentimenti e situazioni che ti faranno sorridere o
piangere, non importa, l’importante è vivere nel ricordo di un Paese delle
gobbe e mai le gobbe le toccavano e la tocchiamo per scaramanzia a spese di
quei gobbi a cui si aggiungeva anche l’obbligo/dovere di varsi toccare la gobba
senza comparire tutto viene naturalmente offerto come una guantiera di cosi
duci nel libro non avrete il fastidio di guardare il prezzo perché non c’è.
Solo
il desiderio del dare che si trasforma nell’oblio e nel piacere
incommensurabilmente del donare.
E
loro i nostri concittadini donavano, davano quotidianamente con umiltà se
stessi con amore, dandoti quell’affetto di fraterna amicizia che non si può
comprare, ma che devi onorare ogni giorno anche con un sorriso.
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