GOLIARDIA A MESSINA
- CONTESTAZIONE GENERALE
Luigi Pinzone
Ricordo
ancora con piacere i professori della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università
di Messina negli anni '70, Salvatore Pugliatti, Rettore Magnifico e professore
di diritto civile, Angelo Falzea, Preside della Facoltà e professore di diritto
privato, Nicosia professore di diritto romano, Metro, professore di economia
politica, Manlio Bellomo professore di storia del diritto italiano, Temistocle
Martines, direttore dell'Istituto Giuridico e professore di diritto
costituzionale. A questi luminari, unitamente al prof. Vincenzo Scalisi, al
prof. Fazio, al prof. Mario Centorrino, va il mio sentito ringraziamento per
gli insegnamenti di diritto e di vita che mi diedero, dovunque essi si trovino.
Racconterò
un aneddoto relativo ad uno di questi.
E'
un episodio che a suo tempo fece scalpore, impegnando giornalisti, fotografi,
studenti, professori e giudici. Si tratta dello spogliarello di una ragazza
nell'aula in cui il professor Martines teneva lezione di diritto
costituzionale. Era il 31 Gennaio 1970, sabato, ricordo solo il nome della
ragazza, Graziella, piccola di statura, rotondetta, carnagione chiara, bionda.
In compagnia di un amico, Graziella, si trovò a passare davanti all'ingresso
principale dell'Università, quando alcuni studenti in vena di goliardate la
fermarono, facendole credere che era degna della laurea honoris causa
per la sua bellezza, e la invitarono ad entrare nell'Università per essere
presentata al Rettore Magnifico. Accettato l'invito, il corteo si incominciò ad
ingrossare, perchè studenti incuriositi si accodavano. Graziella fu condotta in
un'aula, fatta salire su una scrivania ed invitata ad eseguire uno strip
tease. Lei cercava di prendere tempo, invocando come scusante la
mancanza di musica, al che uno studente volenteroso tirò fuori lo zufolo e si
mise a suonare. A Graziella non rimase altro che spogliarsi, rimanendo nuda from
the waist up (dalla cintola in su). Gli studenti cominciarono a urlare:
nuda, nuda! E qualcuno le tirò giù la sottana, mentre qualcun altro allungava
le mani per toccarla. Impaurita e completamente denudata, Graziella scappò
cercando una via di scampo nella porta dell'aula accanto, dove il buon
professor Martines teneva lezione di diritto costituzionale. Salì la scalinata
e venne coperta da uno studente pietoso che le buttò addosso il proprio
mantello, mentre professore e allievi rimanevano senza parole. L'episodio ebbe
un notevole risalto nella stampa locale, ed al processo, celebratosi presso la
Pretura di Messina in data 23 Aprile 1970, dinanzi al Pretore di fresca nomina
dott. Italo Materia. Graziella, difesa da uno dei Principi del Foro di Messina,
l'avv. Paolo Davì, era accusata di offesa alla pubblica decenza e di interruzione di pubblico servizio. La
sentenza, riferita solo al primo capo di imputazione, perchè per il secondo fu
assolta, fu di dieci giorni di arresto. La Pretura di Messina, stracolma di
studenti, studentesse, professori, giornalisti, fotografi, oltre 500 persone,
vide la sfilata di Graziella, comparsa in minigonna, maglietta maniche corte,
collana di perle e borsetta di vernice rossa, per i fotografi. Ma stavolta le
pose furono castigatissime, avendo imparato a proprie spese fino a che punto si
poteva spingere senza offendere la pubblica decenza. Un episodio del genere,
oggi sarebbe rientrato nella normale goliardata (a parte il fatto che la
goliardia non esiste più), e avrebbe comportato la piena assoluzione, per come
allora invocata dalla difesa. Ma tant'è, il periodo storico era in piena
evoluzione, ma il comune senso del pudore era ancorato a stereotipi che nel
tempo la contestazione giovanile di quegli anni avrebbe travolto. Ma questo
processo di trasformazione fu molto lungo. Si consideri infatti, che nel 1973,
presso il Tribunale di Messina si celebrò un altro processo contro una turista
danese rea di aver girato, nel 1971, in hot panties per le vie di
Palermo. Stavolta fu lo stesso Pubblico Ministero a chiederne l'assoluzione
Carpi di Modena, lì 04.07.2016
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