venerdì 15 luglio 2016

LA SECONDA GUERRA MONDIALE Russo Salvatore – Maria Scalisi

LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Russo Salvatore – Maria Scalisi
Essendo nata in Europa, la seconda guerra Mondiale superò ben presto quei limiti geografici che si erano avuti nella prima, fino ad assumere il volto di uno scontro planetario: Germania che attacca l'URSS, ingresso in guerra del Giappone e il conseguente coinvolgimento degli Stati Uniti nel 1941,allargarono il coinvolgimento degli Stati in maniera impensabile e imprevista.
Anche l'Italia,che inizialmente si era dichiarata non belligerante, nel mese di giugno del 1940, con capo del governo, "IL DUCE", Mussolini, entrò in guerra alleata alla forza nazista contro l'Occidente. Ma l'esercito, subito, fornì una pessima prova, sia il combattimento contro i francesi, in Africa enel Mediterraneo, sia contro gli inglesi. I successivi insuccessi in Grecia enel Nord-Africa obbligarono gli italiani a chiedere aiuto ai tedeschi, e Mussolini finì col decadere.
All'inizio, questa guerra, si combatteva allivello europeo ma, nel 1941, il conflitto entrò in una nuova fase, divenendo così effettivamente mondiale, poiché la Germania - invase l'URSS. A dicembre, gli Stati Uniti entrarono anch'essi· in guerra dopo l'attacco che la loro flotta subì a Pearl Harbor per opera del Giappone. Nel 1942, la Germania e il Giappone, raggiunsero la massima espansione, che cercarono di costruire un <<nuovo ordine>>,fondato sulla supremazia della nazione <<eletta>>. I tedeschi, in particolare, mirarono a ridurre i popoli slavi in condizioni di semischiavitù.
Ma la persecuzione si concentrò soprattutto contro gli ebrei: dai 5 ai 6 milioni furono sterminati nei campi di concentramento. Nel 1942-43 si ebbe una svolta nella guerra. I giapponesi subirono alcune sconfitte nel Pacifico. Sul fronte russo, la lunga e sanguinosa battaglia di Stalingrado, si risolse in una sconfitta dei tedeschi. Sul fronte Nord-Africano, gli alleati, fermarono le forze armate e li costrinsero a ritirarsi. Nel luglio del 43, gli anglo-americani sbarcarono Sicilia.
Con la caduta di Mussolini nel 1943, per tutti gli insuccessi militari ottenuti, nel mese di settembre fu annunciato l'armistizio fra l'Italia e gli anglo-americani. Mentre il re e Badoglio fuggivano da brindisi, i tedeschi occuparono l'Italia centro-settentrionale e a quel punto l'esercito italiano sì sbanderò. Il paese, ormai, era diviso in due: lo stato monarchico sopravviveva e il sud occupato dagli alleati. Con la divisione dell'Italia, si
formarono le prima bande partigiane e i partiti.
Mentre gli anglo-americani erano impegnati in Italia, URSS iniziava una lenta ma inarrestabile avanzata. I tedeschi dovettero fermarsi su tutti i  fronti sotto la pressione dei russi e degli anglo-americani. Nell'aprile del 45 Italia era liberata dalle forze "alleate". Pochi giorni dopo, entrati i russi a Berlino, la Germania CAPITOLAVA.
Ma la guerra proseguiva, a quel punto, solo nel Pacifico, contro il Giappone che terminò a settembre, dopo l'espansione di due bombe atomiche su Hiroschima e Nagasaki.
La seconda guerra mondiale sancì la crisi definitiva della supremazia europea e l'energia di due superpotenze, URSS e USA. Gli orrori della guerra, le rivelazioni sullo sterminio degli ebrei, lo spaventoso potere distruttivo della bomba atomica colpirono profondamente l'opinione pubblica.
Questo è quello che si ricorda nei libri di storia, nei documentari che "vediamo in televisione; ma, molti di noi, non riescono nemmeno ad immaginare cosa veramente è stato vivere sulla propria pelle gli orrori di una guerra così crudele.
Ho voluto, così, "intervistare" mio nonno, Salvatore Russo, facendomi raccontare un pezzetto della sua esistenza, rivivendo assieme a lui, un periodo buio della sua vita e di migliaia d'altre persone che hanno vissuto sulla propria pelle 'una delle pagine più VERGOGNOSE della storia del nostro mondo!
Intitolo il mio articolo....
I LONTANI RICORDI DELLA GUERRA" ...
"Ne1940 scoppia la Seconda guerra Mondiale, nel mese di giugno, verso le sei di seta, ma non ricordo precisamente il giorno. In quel periodo stavo a Randazzo, essendo la mia città natale. Quel giorno, mi trovavo in campagna, poiché lavoravo lì. Mi incuriosì particolarmente il suono delle campane, non avevano mai suonato cosi e soprattutto mai tutte assieme.
Con un po’ di paura, mista a curiosità chiesi ad un uomo che cosa stesse accadendo. Mi disse: << E’ SCOPPIATA LA GUERRA!>>.
Ogni giorno, due caccia americani sorvolavano il paese tenendolo sotto sorveglianza. Subito nel paese fu tagliata la luce, i lumi, le lampadine non dovevano essere utilizzate, cosicché la sera non era possibile intercettare il paese e quindi attaccarlo.
Il cibo cominciò a scarseggiare, misero dunque varie tasse, anche quella sul pane, che durò fino al 1947. Ognuno possedeva una tessera, la quale segnalava i giorni del mese: l’uomo aveva diritto a 200 g di pane; le donne e i bambini 150 g. il pane al chilo costava 24 soldi, circa 1 lira e 4 soldi.
Nel 1942 cominciai a lavorare nel forno. Il primo mese mi pagavano dandomi solo da mangiare ogni giorno e una lira al mese, 20 soldi. Per vendere il pane in tutto il paese, occorreva un mezzo di trasporto, l’unico più abbordabile era la bicicletta ma, anche quella era troppo … costava 4 soldi l’ora, quindi un’ora al giorno, per cinque giorni la settimana, ed era finito il lavoro di un mese. In ogni modo, dopo il primo mese di lavoro, mi aumentarono lo “stipendio”, cinque soldi in più al mese.
Nel 1943, Randazzo fu nominata dai tedeschi “Piazza Forte”, era diventata un punto strategico, poiché gli americani non dovevano e non potevano passare.
I tedeschi che mantenevano il fronte nemico erano solo venti, molti degli italiani, che nel tempo si erano alleati, si erano nascosti per paura di essere uccisi, o di essere portati via dalla famiglia.
Quando gli americani arrivarono a Randazzo, i tedeschi combatterono un mese, con cannoni, carri armati e centinaia d’aerei. È rimasto impresso nei miei ricordi quel giorno in cui caddero tre aerei americani: uno lo annientarono i tedeschi, mentre gli altri due si scontrarono di fronte alla chiesa Madre di Randazzo, la chiesa di S. Maria.
Gli americani non vedendo rientrare i tre aerei, per vendicarsi di tale affronto, attaccarono la città 126 volte sia di giorno che di notte, radendola al suolo.
Pian piano, i tedeschi s’indebbolirono ma, prima di ritirarsi del tutto, minarono il ponte d’entrata e tutti i ponti che incontrarono lungo la strada, in modo da non poter far entrare e tanto meno uscire nessuno. A Randazzo ormai, non era rimasto che un “cumulo di terra” e molta della gente che lo abitava, aveva travato rifugio altrove, anch’io trovai riparo lontano da Randazzo, su per l’Etna.
Non udendo più alcuna esplosione, decidemmo di scendere al paese, ma le nostre case ormai erano ridotte ai minimi termini.
Dopo qualche giorno, arrivarono i carri armati americani. Fu una gioia per noi poiché finalmente la GUERRA ERA FINITA.






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