AMERAI IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO
Luigi
Nicolai
“Avete
udito che è stato detto: tu amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma
io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite quelli che vi maledicono”. (Matteo 5-43-35)
Quanti di noi, ascoltando queste parole, si sono
detti: “belle parole! E’ facile amare quelli che ti amano! Ma come si può amare
quelli che apertamente o con insidie cercano di prevaricarci?”
Quanti
di noi si sono trovati nella condizione di chiedersi: “Amare e perdonare,
oppure odiare ed opporsi?”
Quotidianamente, siamo sollecitati dalle
negatività umane, dalle tensioni che nascono dai piccoli grandi conflitti tra
gli uomini, il più delle volte causati dalla tracotanza e dalla voglia di
affermazione e prevaricazione che alberga spesso nell’essere umano.
Ma la “Parola” ci indica una strada diversa…una
strada che, solo in apparenza, appare più
difficile (a tratti impossibile!)
E’ un fatto di prospettive! Il tema, insomma, è
se decidiamo di mettere gli insegnamenti di Gesù quale faro della nostra vita e
delle nostre azioni!
Mi
spiego meglio.
E’ Gesù stesso che ci spiega il vero motivo
dell’amore del prossimo.
Noi tutti siamo creature di Dio, comunque si
scelga di stare a questo mondo: Sia che si scelga di amare o di odiare!
Ma se si vive davvero alla luce dei valori
cristiani, Gesù ci dice che non si può amare Dio senza amare la sua creatura.
Dice infatti l’apostolo Giovanni: “Chi
infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede”.
Mi sono spesso interrogato su chi può darci un
cuore così grande da suscitare in noi una tale benevolenza da farci sentire
vicini anche a coloro che sono più estranei, lontani, financo contrari a noi;
un cuore così grande da farci superare l’amore di sé, per amare allo stesso
modo gli altri.
Certo,
non si tratta dell’amore comune, quello che conosciamo come sentimento comune.
L’amore di cui ci parla Gesù è quello che induce
ad amare l’amico ma anche il nemico, a cui gli si fa del bene, si prega per
lui. Un amore talmente profondo da avere la forza di diventare reciprocità.
Perché il nostro prossimo ha il volto del nostro vicino di casa, del compagno
di scuola, dell’amico di una vita, dei parenti. Ma, oggi, ha anche i volti di
quell’umanità angosciata che quotidianamente vive le guerre, la povertà, la
miseria e le catastrofi naturali. Sono anch’essi il nostro prossimo da amare
alla luce di quell’amore che
Gesù ci
insegna.
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