Nino Algeri
Rispetto ai secoli passati,
il sistema climatico della terra si è modificato e il processo di modifica
continuerà, anche se le varie nazioni raggiungessero accordi precisi per
limitare l’immissione di gas e anidride carbonica nell’atmosfera.
Questa modifica avviene,
anche per effetti naturali indipendentemente dalla volontà dell’uomo, infatti i
leggeri mutamenti dell’orbita o i leggeri spostamenti dell’asse terreste, fanno
si che venga a modificarsi l’inclinazione dei raggi solari che potranno colpite
zone differenti e causare danni per il nostro pianeta.
Questi danni naturali incidono
poco sul mutamento del clima terrestre, mentre incidono molto i danni che ha fatto
e che continua a fare l’uomo.
Da dove incomincio?
Ricordo che ragazzo mi ha
colpito particolarmente una parola che occasionalmente ho letto in un
certificato catastale <bosco ceduo>, siccome sono stato sempre un tipo molto curioso, la prima
cosa che ho fatto è stata quella di informarmi per sapere cosa significasse.
Il mio maestro delle
elementari, a cui ho posto la domanda, mi disse che in quel bosco potevano
essere tagliati solo una percentuale di alberi e così dare spazio agli altri
alberi di crescere, perché gli alberi sono una risorsa di ossigeno e non si
devono distruggere.
L’uomo, però, cercando il suo
benessere, onde alimentare le grandi industrie ha distrutto intere foreste e
quando il legno non è stato più sufficiente allo scopo, ha cercato altre fonti
di energia, il carbone fossile, il petrolio, immettendo nell’atmosfera sempre
più anidride carbonica.
Con l’avvento della
motorizzazione, in quest’ultimo secolo, il fenomeno si è moltiplicato e le
conseguenze sono molto aumentate e noi ne abbiamo pagato le conseguenze.
I morti di Scaletta e
Giampilieri sono da ascriversi a questi fenomeni, la terra è stata violentata,
gli alberi tagliati senza alcun ricambio, le abbondanti piogge, hanno fatto si
che questo succedesse.
Ma non solo in Sicilia, lo
stesso fenomeno si è verificato in Liguria e in altre regioni e città d’Italia.
Secondo stime scientifiche
nell’Unione Europea, nel 2015 a causa dei cambiamenti climatici, dell’aumento
della temperatura estiva, dello straripamento dei fiumi, delle piogge
torrenziali e dell’aumento dell’ozono a bassi livelli, si sono verificati circa
150.000 decessi, principalmente fra le persone oltre i 65 anni e fra i bambini
e poiché la vita media nelle persone si allunga, si prevede che, se non si
prendono seri provvedimenti, questa mortalità aumenterà.
L’uomo in età avanzata non ha
più le difese naturali che aveva da giovane, pertanto l’aumento della temperatura estiva può causargli difficoltà di
respirazione o abbassamento della pressione sanguigna per cui rischia dei
malanni.
L’aumento
della temperatura terrestre
fa si che le nevi e i ghiacciai polari si sciolgano presto, con un aumento del
livello dei mari e degli oceani e con un rilevante danno per le zone costiere; ciò
può portare anche alla desertificazione di intere regioni e causare migrazioni
di intere popolazioni in cerca di cibo.
Lo straripamento dei fiumi causa molti danni all’agricoltura e può
portare carestie, ma non solo questo, poiché si riversano sui terreni i liquami
delle fogne intasate e i residui di prodotti industriali, quello che noi mangiamo
può essere inquinato ed essere cause di epidemie.
Le
abbondanti piogge (diluvi)
fanno si che il terreno non riesce ad assorbirle e scivolano a valle in
torrenti impetuosi che distruggono ogni cosa che incontrano: alberi, case, auto
e persone.
Se l’uomo vuole limitare
questo fenomeno deve imparare: a rispettare la natura e a non essere egoista
pensando solo al suo benessere, deve impegnarsi a sfruttare altre fonti di
energia, come l’energia eolica o quella solare, ma contro quest’impegno vi sono
interessi di potenti lobbies, cui non interessa niente se per il loro
tornaconto debbono essere sacrificate migliaia di persone.
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